La mia ricerca "Scatti come dipinti" parte da un premio che ho ottenuto con uno scatto al concorso "Fotografare il fiume Adda" nel 2009. Ho vinto il primo premio con un'immagine insolita in quel contesto di foto naturalistiche. Sono rimasto sorpreso, non me l'aspettavo. Così, volendo migliorare quel risultato, ho ripreso a fotografare l'Adda ma era inevitabile che la fotografia fosse troppo stretta per me.
Poi un giorno è arrivato lo scatto "Movimento quadrato", sembrava un quadro. I suoi riflessi mi hanno fatto capire che una fotografia poteva assomigliare a un dipinto.
È stata una rivelazione, i riflessi si esprimevano come il pennello di un pittore! Non è stato facile confermarlo con altre foto convincenti. Ma fu il fondatore ad aprire la strada a numerosi tentativi, quasi tutti sbagliati! Ora la strada era segnata, bastava raccogliere i pochi frutti migliori e procedere oltre.
Tutte le serie nascono da un comportamento messo in atto fin dallo scatto delle foto, cioè quello di interpretare le foto come se fossero opere artistiche, anzi se possibile pittoriche.
Nella prima serie, "Riflessi dell'Adda", mi sono limitato a scattare immagini che emanassero una forte componente espressiva, senza aggiungere filtri o manipolazioni, ma solo ottimizzando luminosità, contrasto e saturazione.
Questo è il link per vedere le immagini della prima serie:
https://www.tonitraglia.com/miart/OF/RiflessiAdda_GB/
Nella seconda serie "Scatti come dipintii", ho cercato di agire con lo stesso approccio ma basandomi su scatti più comuni, rinunciando alla forte vena espressiva dei riflessi, che spesso sembrano pennellate. Devo dire che in effetti l'interpretazione artistica della seconda serie è stata più difficile, non potendo contare sulla naturale capacità espressiva presente nei riflessi. Ho cercato di rendere questa seconda serie più pittorica agendo sulla gestione del colore, cercando di rendere le immagini più artistiche che fotografiche.
Questo è il link per vedere le immagini della seconda serie:
https://www.tonitraglia.com/miart/OF/scattiDipinti_GB/
In entrambe le serie non ho voluto mantenere un aspetto uniforme e unitario, non mi interessava rappresentare le opere con un unico stile. La coerenza si trova nel comportamento che ha permesso a ogni scatto di essere interpretato come un'opera artistica. Ogni immagine è stata scattata pensando al suo potenziale pittorico, cioè alla sua capacità di comportarsi come un pittore piuttosto che come un fotografo. Non mi interessava quale stile pittorico fosse in grado di riprodurre, mi bastava che fosse in grado di dipingere o di esprimersi come un famoso pittore.
Per questo motivo, le immagini coesistono apparentemente senza riferimenti visivi in comune. Alcune opere suggeriscono l'impressionismo, altre sembrano acquerelli, altre ancora dipinti fiamminghi. E come se avessi dato alla mia macchina fotografica l'ordine di esprimersi in tanti modi, ma lui dovesse scegliere un pittore o un quadro dietro ogni scatto. Il risultato finale è la coerenza presente nel comportamento artistico di ogni immagine: dalla ripresa fotografica alla sua interpretazione cromatica.
Nella terza serie, invece, continuo la ricerca con un comportamento più lineare "Tramonti come dipinti" che vuole invece distinguersi per una forte omogeneità nell'aspetto visivo. Tutte le immagini si basano su scatti realizzati in circostanze ambientali simili: sono tutte basate su tramonti lungo corsi d'acqua. Questo comportamento si differenzia dall'approccio delle prime due serie che si basano su scatti realizzati in contesti ambientali diversi.
La serie si ispira all'opera "Tramonto Invernale" che riproduce un crepuscolo tra Canonica e Vaprio, due paesi lungo il fiume Adda. Le caratteristiche tecniche del caposerie hanno permesso un processo produttivo che ho potuto controllare e poi ripetere, consentendo di interpretare le immagini di questa selezione in modo coerente. I contorni di alberi, montagne e insediamenti urbani, che si specchiano nell'acqua, rivelano simmetrie artistiche.
Anche in questa serie mi sono limitato a ottimizzare i colori con Photoshop per ottenere le interpretazioni pittoriche delle opere; nessun uso di effetti, filtri o sovrapposizioni.
Questo è il link della serie online:
https://www.tonitraglia.com/miart/OF/tramontiDipinti_GB/
La quarta serie "Neve orizzontale" aspira a un risultato più astratto utilizzando composizioni orizzontali in cui le bande di colore e di materia sono interrotte dall'inserimento di una striscia bianca di neve. Con questo esperimento ho cercato di interpretare artisticamente barriere di pietra e muri innevati; le immagini sono state scattate lungo il canale tra Vaprio e Concesa. Mi interessava vedere se partendo da scatti astratti potevo ottenere dei quadri. L'acqua non è più la protagonista assoluta mentre il bianco della neve diventa il segno distintivo della serie. Con l'estrema forzatura delle composizioni astratte ho cercato di spostare la percezione fotografica verso un'impressione comportamentale tipicamente artistica.
Anche in questa selezione ho voluto che la matrice fotografica delle opere fosse chiaramente percepibile e per questo motivo gli scatti non sono stati manipolati o sottoposti a effetti speciali, ma solo ottimizzati cromaticamente con Photoshop. La serie si presenta con un aspetto visivo dalla composizione omogenea; le diverse situazioni di partenza si conformano a una struttura compositiva comune.
Questo è il link della serie online:
https://www.tonitraglia.com/miart/OF/Neve_GB/
L'ultima serie è stata ispirata dalla forte capacità espressiva delle canne; ho cercato di interpretare pittoricamente gli scatti agendo significativamente sui colori. Il mio intervento sulle tonalità ha cercato di spostare la realtà fotografica dello scatto verso un'impressione artistica. Il mio intento era quello di sfruttare l'espressività dei soggetti combinandola con una componente cromatica al fine di alterare la rappresentazione fotografica.
La selezione presenta una serie di immagini scattate al lago di Endine e lungo il fiume Adda. Una fascia orizzontale in alto caratterizza la composizione delle opere.
Anche in questa serie ho voluto che la matrice fotografica delle opere fosse chiaramente percepibile e per questo motivo gli scatti non sono stati sottoposti a manipolazioni o effetti speciali, ma solo ottimizzati cromaticamente con Photoshop.
Questo è il link dell'ultima serie:
https://www.tonitraglia.com/miart/OF/Canneti_GB/ https://www.tonitraglia.com/miart/OF/Canneti_GB/
Gli ultimi lavori, sempre con lo stesso approccio, non sono ancora online ma sono visibili su Instagram: https://www.instagram.com/tragliatoni/
Con questa ricerca, mi comporto come un pittore che non può partire da una tela bianca, perché ogni opera viene interpretata partendo da un mio scatto fotografico. Quindi è la fotografia che determina il progetto dell'opera, dopo intervengo cromaticamente sulla sua base. La difficoltà sta nell'individuare gli scatti che contengono un potenziale pittorico; infatti, tra i tanti tentativi fatti, la maggior parte degli scatti diventano belle fotografie colorate ma non dei dipinti. Dopo tanto lavoro, seleziono i lavori che almeno riescono a spostare la percezione verso un'opera artistica piuttosto che una fotografia.
In conclusione, direi che il mio lavoro è stato una costante ricerca per affermare le capacità umane sulla tecnologia digitale. Come una rivincita dell'uomo sulla macchina fotografica, dove è lo spirito artistico a dominare il risultato costringendo la realtà a esprimere un'anima artistica che la tecnica non può generare. Perché va bene che il digitale è un nuovo linguaggio espressivo, ma che sia prima di tutto arte.
Spero di essere stato abbastanza chiaro, per me è più facile fare opere d'arte che descriverne il perché!