Sono un graphic designer professionista, specializzato e pluripremiato nel corporate brand e packaging design. Ho la passione per le arti visive da quando ero bambino. Disegno da sempre, dipingo sempre meno e scatto appena posso. In effetti negli ultimi anni la fotografia occupa parecchio spazio del mio lavoro artistico. In particolare sto svolgendo una ricerca che interpreta le immagini fotografiche come se fossero delle opere pittoriche.
Non mi considero un fotografo, forse un artista digitale. Sfrutto la fotografia per i miei fini artistici, Mi piace l'idea di piegare la tecnica alle mie aspirazioni. Non voglio essere dipendente dello strumento ma bensì lo utilizzo per tirare fuori dalla tecnica una sua anima, pittorica appunto.
Questa ricerca parte da un premio che ho ottenuto con uno scatto al concorso "Fotografare l'Adda"a Villa Gina nel 2009. Vinsi il primo premio con un'immagine inconsueta in quel contesto di foto naturalistiche. Rimasi sorpreso, non me lo aspettavo. Così volendo migliorare quel risultato, ripresi a fotografare l'Adda ma era inevitabile che la fotografia mi stesse stetta. Piano piano, i riflessi del fiume mi fecero capire che uno scatto fotografico poteva apparire come un dipinto.
Fu una rivelazione, i riflessi si esprimevano come dei pittori! Non fu facile però affermarlo con delle foto convincenti. Poi un giorno arrivò lo scatto "Movimento quadrato"; mi sembrava un dipinto. Fu il capostipite che aprì la via a numerosissimi tentativi, quasi tutti sbagliati! Ma ormai la strada era segnata, bastava raccoglierne i pochi frutti migliori e procedre oltre.
Tutte le opere di questa ricerca, che inizia con la serie "Riflessi dell'Adda" , sono nate dall'incontro tra lofotografia e la sensibilità artisitica che vede dietro ad uno scatto il potenziale pittorico.
Le capacità dell’artista permettono di intuire la grande espressività di questa fusione e ne catturano l'immagine portando così allo scoperto le grandi doti artistiche di un'iimagine fotografica. Una specie di rivalsa dell’arte sulla tecnica, dove è l’uomo a decidere della tecnologia e non il contrario. La reflex e la tecnologia digitale servono a catturare un attimo impossibile da riprendere senza il loro contributo, ma è l’artista a decidere quale situazione fermare e come elevarla ad opera d’arte.
Da questa prima serie seguono altre serie dove l'intento è di imprimere sull'opera anche le doti pittoriche di un artista. Se andate su "Scatti come dipinti", vedrete che non mi baso più sui riflessi ma su scatti comuni sui quali intervengo cromaticamente con Photoshop. L'obiettivo però è sempre lo stesso, fare esprimere uno scatto come se fosse un dipinto. Non ho fatto uso di filtri, effetti o manipolazioni, ho solo agito sull' interpretazione dei colori. In sostanza, oltre all'occhio del fotografo, ho voluto che si sentisse l'anima del pittore che trasforma la realtà in opera d'arte.
Le serie successive nascono dallo stesso comportamento messo in atto fin dalla ripresa degli scatti fotografici, cioè vedere le foto come se fossero opere artistiche, anzi pittoriche se possibile.
Un’attitudine che segue un processo tutto digitale che gestisco interamente partendo da immagini riprese da una reflex Nikon per proseguire con l’interpretazione artistica con Photoshop e per finire poi in produzione con stampe Inkjet Epson.Lo scatto originale risulta determinante per l’esito delle interpretazioni, la macchina fotografica deve avere dunque un’occhio da pittore oltre che da fotografo.
Le serie sono visibili collegandosi dal menu a "Opere fotografiche"
.