Il progetto nasce dalla necessità di sostituire gli attuali cartoni di spedizione Museum. Il lavoro si pone l’obiettivo di attualizzare il packaging design ma anche di ridurre i costi di stampa. La vecchia grafica esisteva da una decina di anni; all’epoca era stato deciso di sfruttare una storica immagine aziendale stampata in quadricromia con vernice lucida. Quelle scelte seguivano una tendenza che vestiva i cartoni in modo commerciale richiedendo però un importante costo di produzione.
L’immagine storica riproduceva un’iconica scena del Museo dell’Olio che permetteva ai cartoni di rappresentare tutta la produzione degli oli Museum. Una funzione fondamentale che è stata mantenuta anche sul nuovo progetto. In effetti, i cartoni aggiornati devono poter contenere le diverse gamme di olio, per cui risulta indispensabile sfruttare un packaging design trasversale, compatibile con tutti i prodotti a catalogo.
Il logotipo come rappresentante dei prodotti
Tra le varie possibilità grafiche esposte per esaudire questa richiesta, quella di utilizzare il logotipo “Museum” si è dimostrata la più convincente. Il suo utilizzo riesce infatti ad includere l’intera realtà dei prodotti, affermando inoltre l’identità della marca. Sarebbe stato invece tutt’altro che semplice adottare le diverse immagini di prodotto per vestire i cartoni. In effetti, le grafiche presenti sulle linee dei packaging sono diverse l’una dall’altra; lo sfruttamento di entrambe non convinceva graficamente, l’uso di una sola grafica di linea avrebbe escluso le altre.
Consapevoli di queste ricadute, abbiamo dunque optato per l’impiego del logo. Eravamo ben coscienti che questa scelta avrebbe richiesto un notevole lavoro di progettazione grafica. Chiaramente, il rischio era quello di realizzare una veste grafica alquanto banale. L’insidia diventava ancora più concreta tenendo conto che per il cliente era fondamentale creare una soluzione che avrebbe avuto costi bassi di produzione. In termini tecnici questo limite costringeva a pensare una stampa riproducibile al massimo con due colori.
Affermare la marca Museum con un modulo tipografico
Ho raccolto la sfida aggiungendo persino un’ulteriore difficoltà per la fase creativa. Puntando al massimo risparmio in produzione, ho impostato il lavoro non a due ma a un solo colore di stampa. Una sfida che poteva essere risolta soltanto con forme attraenti, inserite in una grafica originale.
In fase di creazione, ragionando sul logo, mi sono reso conto che per la sua struttura, l’intera scritta poteva poggiare egregiamente su tutta la larghezza del tracciato di fustella.
Dopo aver verificato l’attendibilità di quest’intuizione, ho immaginato quale intervento grafico potesse valorizzare l’inserimento del logo. In effetti, gli elementi tipografici si rivelavano banali anche se giustificati su tutto lo sviluppo del cartone. Il contributo che avrebbe invece fatto la differenza prendeva spunto dallo spezzettamento del logo dovuto alle pieghe di ogni lato del cartone. Quello che poteva apparire come una banalità, è diventato invece il punto di svolta del lavoro. Praticamente l’interpretazione di questa peculiarità ha caratterizzato il progetto affermando inoltre l’identità della marca “ Museum”
Logotipo con effetto WOW!
Al fine di personalizzare la scritta, ho pensato di inserire dei rettangoli neri nel logotipo; cosi facendo, ho dato vita al tocco che avrebbe conferito originalità alle scatole. Con un gioco armonioso di disposizione delle zone nere, il logotipo si è animato tra chiari e scuri creando un effetto positivo/negativo sulla scritta.
L’idea è piaciuta molto e siamo andati in produzione senza problemi, favoriti dalla semplicità dell’impostazione dal punto di vista tecnico. Infine, abbiamo optato per un cartone ondulato avana come supporto della stampa in modo da diffondere una sensazione di naturalezza. Ovviamente, stampando solo il colore nero, il risparmio ricavato è stato considerevole rispetto ai costi delle scatole precedenti.
L’apprezzamento del progetto è stato confermato anche quando le scatole sono state montate e poi, assemblate una accanto all’altra, l’insieme ha rivelato la scritta Museum. Tutto il merito va all’effetto WOW innescato dal logotipo a scacchiera.
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